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Alessandro Gaza

Renewable Energy Blog

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versione 2.2 ultimo aggiornamento 03 Dicembre 2020

Leggi la mia storia

1/5 – Il Conte Thun

Tutto è iniziato nel 1996, la nascita del mio primo figlio, mi ha portato a iniziare a capire la strada che volevo intraprendere. Fu allora che ho dato un taglio ai capelli e ho cambiato la mia vita.

Mi presentai alla ditta Thun di Bolzano (famosa soprattutto per le statuine di angioletti e per le bellissime e lussuose stufe in ceramica) Ed è proprio per le stufe che ebbi l’illuminazione: fare le stufe Thun in Toscana, dove quasi nessuno le conosceva.

Mi presentai alla reception della sede della Thun con il dovuto anticipo per essere puntuale. Finalmente la segretaria disse: “Signor Gaza… il Conte Thun la sta aspettando nel suo ufficio…”

I pensieri correvano, non avevo un preciso piano d’azione. Il primo passo l’avevo fatto. Ero di fronte a una svolta della mia vita.

Il Conte Thun mi accolse con cordialità, ma la sua forte presenza non passò di certo inosservata e devo ammettere che mi scaturì una certa soggezione.

Dovevo tirare fuori il meglio di me.

Pensai che gli argomenti sarebbero nati da soli se avessi ascoltato attentamente ogni sua parola.

Il Conte Thun mi scrutò con interesse chiedendosi: “…chissà che vuole questo tipo che abita in Toscana e che non ha nulla di concreto da offrirmi?”

2/5 – La carta vincente: l’emozione

“Signor Gaza, si rende conto che non sarà facile trasmettere il valore economico contro il valore estetico ed emozionale delle nostre stufe?” disse il conte Thun

Gli raccontai allora della mia casa di famiglia, dove una stufa Thun verde bottiglia, montata nel centro dello chalet, a cavallo tra la zona giorno e quella notte, e sopra un letto in legno, era il posto preferito dove io e mia sorella, negli anni della nostra infanzia, ci asciugavamo dopo aver fatto la doccia nelle fredde giornate invernali.

Con questa emozione dissi al Conte Thun che avrei visto molto bene la collocazione delle sue stufe negli affascinanti casolari Toscani.

E fu allora che il Conte percepì che, pur non avendo una base commerciale strutturata, ero io in grado, più di altri, di trasmettere l’emozione necessaria per promuovere un prodotto così difficile.

3/5 – Meglio di una laurea

Quella scommessa la vincemmo entrambi.

Seguirono anni di grandi successi, con un prodotto sul quale solo un matto avrebbe potuto scommettere.

Il mio negozio Stufe & Camini (fino al 2008)

Nel frattempo ho potuto seguire i corsi più svariati di marketing, progettazione tecnica e calcoli dei tiraggi dei fumi e dei fabbisogni termici.

All’inizio, feci da manovale ai migliori tecnici montatori di stufe in ceramica diventando così un tecnico FUMISTA.

Non mi fermai alle sole stufe della Thun, vista la mia cultura come fumista, sfruttai le mie competenze per  installare o risolvere problemi per i tanto diffusi caminetti presenti in ogni casolare della Toscana e dell’Umbria.

4/5 – La mia evoluzione

A volte i miei clienti avevano la necessità di riscaldare situazioni complesse che la bella stufa in ceramica non poteva assolvere.

Fu allora che iniziai a frequentare fiere specializzate in Austria e Germania per trovare una soluzione idonea alle varie esigenze che man mano mi si presentavano. Per fortuna sono bilingue (italiano/tedesco grazie a mia madre austriaca) il che mi ha facilitato a intraprendere nuovi contatti con le migliori aziende di caldaie a biomassa, pompe di calore e sistemi solari.

caldaie a biomassa, pompe di calore e sistemi solari.

L’evoluzione è stata quasi naturale: con il supporto tecnico di aziende tedesche e austriache ho iniziato a organizzare e tenere seminari per progettisti (ingegneri e periti termoidraulici)  e installatori specializzati diventando un loro punto di riferimento per il settore delle energie rinnovabili.

5/5 – In piena pandemia, il fermo coatto mi fa pensare con calma:
stavo sbagliando!

In piena pandemia, il fermo coatto mi fa pensare con calma e mi accorgo che ho commesso un grave errore.

Un errore che non avrei mai potuto vedere in momenti lavorativi normali dove si è abituati a fare quello che si fa di solito.

Vedendo dall’”alto” la situazione, mi appare lampante una mancanza: non mi sono occupato di te che mi stai leggendo in questo momento.

Da questo pensiero è nata l’idea di questo blog.

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